Rachid Mesli deve rimanere agli arresti domiciliari ad Aosta, almeno fino al prossimo lunedi 31 Agosto, data termine entro la quale le autorità algerine possono richiedere formalmente la sua estradizione. Se la giustizia italiana non dovesse ricevere alcuna richiesta formale entro tale data, il caso sarebbe considerato chiuso e l'Avv. Mesli sarebbe quindi legittimato a tornare a Ginevra per continuare il suo lavoro come direttore legale ad Alkarama, l'organizzazione per i diritti umani che ha contribuito a fondare nel 2004 per assistere le vittime di gravi violazioni dei diritti umani nel mondo arabo.
Tuttavia, laddove le autorità algerine dovessero formalmente richiedere la sua estradizione, un giudice specializzato sarebbe allora nominato per trattare il suo caso. Il giudice potrebbe quindi decidere di pronunciarsi contro l'estradizione, o consentire agli algerini il periodo procedurale di 30 giorni per fornire i documenti legali necessari.
Ciònonostante, Mesli fa notare come in merito al suo mandato d'arresto sussista già una questione procedurale. Infatti, il mandato di cattura emesso dalle autorità algerine nell'aprile 2002 richiedeva il suo arresto per l'indagine in un caso che coinvolgeva altri co-imputati, ma la validità del mandato d'arresto potrebbe essere inficiata dal fatto che una sentenza su questo caso è già stata emessa, per la quale i co-imputati sono stati prosciolti – questo, naturalmente, dovrebbe essere messo al vaglio dal giudice specializzato.
Anche se Alkarama esprime il suo rammarico circa il fatto che il procedimento penale nei confronti dell'Avv. Mesli non è sia stato semplicemente interrotto alla fine dell'udienza, data la natura infondata e totalmente grottesca delle accuse contenute nel mandato di arresto algerino, Alkarama rimane ottimista per quanto riguarda gli ulteriori sviluppi della vicenda. Alkarama desidera inoltre ringraziare tutte le ONG, istituzioni, personalità , così come i mezzi di comunicazione, il cui sostegno è stato tale da permettere all'Avv. Mesli di essere messo agli arresti domiciliari, invece che rimanere in prigione.
Si ricorda che l'Avv. Mesli è stato arrestato al confine svizzero-italiano mercoledì 19 Agosto 2015, sulla base di un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità algerine nell'aprile 2002, stando al quale il Signor Mesli veniva accusato di "fornire informazioni per via telefonica a gruppi terroristici" così come del "tentativo di rifornire gruppi terroristici di macchine fotografiche e telefoni," travisando volutamente la natura dell'attività dell'avvocato dei diritti umani, in contatto costante con le vittime di violazioni e le loro famiglie.
Al telefono con Alkarama dal suo albergo ad Aosta, l'Avv. Mesli ha dichiarato: "È una vergogna che l'Interpol violi i propri principi agendo secondo mandati d'arresto emessi da Stati senza legge che utilizzano questa istituzione a scopo di ritorsione nei confronti dei difensori dei diritti umani e degli oppositori politici."
Considerando l'attuale situazione, Alkarama ha inviato un appello urgente al Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei difensori dei diritti umani (SR HRD), chiedendo alle autorità algerine di astenersi dal richiedere l'estradizione di Rachid Mesli e al fine d'interrompere il procedimento penale nei suoi confronti. L'appello urgente è stato inviato in copia ad altre procedure speciali delle Nazioni Unite, tra cui il gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria (WGAD), il Relatore speciale sulla tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (SRT), il Relatore speciale sulla promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella lotta al terrorismo (SR TERROR), ed il Relatore speciale per la promozione della verità, della giustizia, delle riparazioni e delle garanzie di non ripetizione (SR TRUTH) .
Per maggiori informazioni o per fissare un'intervista, si prega di contattare la Coordinatrice Media ad Alkarama, Colombe Vergès, al fisso +41 22 734 1008 o al numero cellulare +41 79 129 79 15 (c.verges@alkarama.org).